Avere il nido sotto il tetto al fresco dei portici

* (vedi nota)

Mia sorella dice che devo prendere queste due settimane come due settimane di vacanza, tanto l’ora X arriverà comunque e quindi tanto vale fare cose che ti piacciono e che poi non avrai più tempo di fare.
Purtroppo, l’unica cosa sulla quale riesco a concentrarmi è che poi non avrò più MODO di fare queste cose, il tempo l’avrò sempre. Ma io sono fatta così, sono una palla, vorrei che mi scambiaste per la mamma di Bambi, davvero. Mi merito solo di essere impallinata.
Comunque ecco un elenco delle cose che mi piace fare, e che farò nei prossimi giorni, seguendo il consiglio della mia sensatissima sorella.

– Andrò tantissimo al cinema, tutti i giorni, come quando andavo all’università e vedevo due film al giorno in cineteca perché costava solo 3 euro e a volte ci facevano rimanere dentro tra un film e l’altro.
– Andrò in cerca di utensili per la pasta da portarmi via e li collauderò tutti.
– Userò i due taglieri nuovi, prima di spedirli. Quello grande l’ha persino fatto il falegname su misura.
– Inviterò amici a cena per smaltire i prodotti dei miei collaudi e il contenuto del mio freezer.
– Cercherò un vestito per un matrimonio assolutamente imperdibile per il quale ho addirittura già preso un biglietto Amsterdam-Palermo a/r, vi dico solo questo. Oh datemi dei consigli, diamine.
– Farò delle foto alla città con la macchina fotografica vera, non mi vergognerò di sembrare una turista o un’artistina.
– Andrò a vedere la mostra su Escher a Palazzo Albergati in Saragozza.
– Quando sarò triste batterò san vitale e strada maggiore, fino a che non mi cadranno i piedi. Perché sono le mie strade preferite e tutta l’infelicità che è venuta dopo non è riuscita a entrarci, nemmeno una volta, nemmeno per un minuto.
– Salirò a San Luca e mangerò le caramelle gommose al camioncino in cima. Ma mi porterò anche una birra.
– Farò sempre la sauna in palestra.
– Berrò uno spritz da miki e max, che è stato il mio bar per tantissimi anni, ed è anche il primo bar in cui ho portato il barbuto quando ancora era solo un tizio molto fico a caso.
– Berrò almeno 3 caffè con la Rosa.
– Ciondolerò in sala borsa.
– Mangerò la pita keftes da babilonia in via del pratello
– Farò la spesa al mercato, sempre. Mangerò tantissime mozzarelle e pomodori merinda.
– Vedrò le mie amiche più che potrò, e non sarò arrabbiata perché loro restano mentre io vado via.

Questo post è stato scritto in meno di 30 minuti e fa parte di un grande progetto sperimentale dal titolo “Datti tregua”, il cui scopo è evitare che io venga internata a Villa Baruzziana prima dei 45 anni.
Parte integrante del progetto è abbracciare l’umanità così com’è, persino la mia**.
Quindi insomma: è un blog, non il grande romanzo americano.
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* Questa canzone è Bologna per me. Senza virgola: Bologna per me, è la mia Bologna, quella che non è mai esistita veramente e dalla quale quindi non posso andare via.

* * Quando penso a questa cosa di abbracciare l’umanità mi viene spesso in mente un episodio di The big bang theory. E’ la scena-flashback in cui si vede il primo incontro tra Sheldon e Leonard, mentre Sheldon gli sta facendo l’intervista per vedere se può diventare il suo nuovo coinquilino:
S “last question, when do you pee?”
L “I’m sorry…what?
S: “when-do-you-pee?”
L “ehm…when I have to, I guess”
S “I’m sorry, I do not rent to hippies”

18 thoughts on “Avere il nido sotto il tetto al fresco dei portici

  1. Ah poi guardo i link e voglio dare anche io il mio contributo!
    E poi a Palermo potresti mangiare una pasta con le sarde per me?
    Tutto il programma è fantastico, potrei averlo quasi scritto io su Torino, specie il cinema tutti i giorni!
    Buona libertà cara amica blogger!

    • Mangerò l’equivalente del mio peso in pasta con le sarde, non temere. Non sono mai stata a Torino da grande, ci sono stata da bambina quando volevo fare l’archeologa e mi ricordo le mummie del museo egizio che si chiamavano “gatta” “topina” e “buon anno” (almeno così ricordo, ma smentiscimi pure) e una aveva i capelli. Comunque se mai ci tornerò dovrai farmi da guida con un programma del genere

  2. Ciao, sono nuova qui, ma mi sento quasi a casa dato che quando studiavo a bologna ero in zona S.Vitale, quindi se ci passi salutami i fruttivendoli. Tutti. Dì che sono quella delle mele ❤

    Mi piace questo posto, credo ritornerò 🙂
    Barbs

    • Andavi anche tu dal fruttivendolo a metà di San vitale? Intendo quello gestito dalla famiglia disfunzionale composta da padre (chiaramente psicopatico) madre e figlio quarantenne. Loro erano meravigliosi, ogni tanto passo davvero a salutarli!

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